Fra le bandite di caccia medicee quella del Barco Reale è una delle più vaste e complete per il numero e la qualità delle infrastrutture (porte, cateratte, cancelli). Fu completata nel 1626 e il suo muro, alto solo due metri, superava forre e pendii assai accidentati racchiudendo l’intero crinale del Montalbano. La storiografia otto-novecentesca è piuttosto vaga sulla sua localizzazione poiché era talmente vasto che non si conosceva l’esatto andamento del circuito murario. Ad esempio si pensava che la monumentale porta di Poggio alla Malva fosse uno degli accessi al Barco Reale quando invece si trattava dell’ingresso del cosiddetto “Barchetto della Pineta”, una piccola bandita di caccia che si trova sul Poggio alla Malva presso Artimino e che fu realizzata quasi un secolo prima del Barco Reale. Oggi attraverso lo studio delle carte settecentesche e l’osservazione diretta si conosce l’esatto andamento del muro della grande bandita di caccia dei Medici, 52 chilometri, calcolando un’estensione di ben 4000 ettari. Alcuni tratti superstiti del muro, anche in corrispondenza di chiuse e cateratte, sono oggi raggiungibili a visitabili.