Leonardo, figlio non legittimo di Ser Piero di Antonio da Vinci, avrebbe trascorso gli anni dell’infanzia e della prima giovinezza affidato alle cure dei nonni paterni e dello zio, nella casa del borgo di Vinci. La nonna Lucia era originaria di Bacchereto ed era figlia, anche lei, di un notaio, Piero di Zoso. Tuttavia la famiglia di origine aveva fatto fortuna attraverso la produzione e il commercio di terraglie, le famose ceramiche di Bacchereto: Zoso, l’antenato più risalente che conosciamo della famiglia della nonna di Leonardo, era infatti un orciolaio. Zoso di Giovanni è ricordato già a Bacchereto nel 1371 e all’inizio del Quattrocento produceva “scodelle di terra” con cui riforniva uno dei più antichi ospedali di Prato. La famiglia della nonna Lucia aveva diverse proprietà a Bacchereto (sicuramente una casa in località Torre), alcune delle quali nella seconda metà del Quattrocento non più utili a questo ramo familiare dedito, oramai, alla pratica notarile. Infatti dopo il padre di Lucia, il notaio Ser Piero di Zoso, anche il fratello di lei, Baldassarre, divenne notaio. Nel 1480 Ser Baldassarre di Ser Piero di Zoso, prozio di Leonardo, dichiarava di possedere ancora, in quel di Bacchereto, una casa in località Toia e un’altra casa “con fornace da orciuoli” in località croce a Toia. Solo due anni dopo questi beni vennero ceduti alla famiglia di Leonardo attraverso un atto di donazione. Si trattava di un complesso di proprietà del valore non trascurabile di 300 fiorini che comprendeva una casa “da signore” e due “da lavoratore” assieme a terre lavoratie (grano e biade), oliveti e vigneti, disseminati nella zona posta poco ad oriente dell’abitato di Bacchereto, lungo la strada che ancora oggi porta il nome di “via di Toia”. Lungo questa strada una lapide apposta su una casa colonica ricorda la “Casa di Toia” che la tradizione vuole riconoscere come la casa della nonna di Leonardo da Vinci.