L’aspetto che doveva avere l’antico castello guidingo al tempo di Leonardo era quello dato dall’anello delle nuove mura trecentesche volute da Firenze. Come si legge nella provvisione fiorentina del 1336 il nuovo giro delle mura, che avrebbe circondato anche il borgo anulare sorto ai piedi del castello, doveva essere dotato di otto torri dell’altezza di circa 15 metri, almeno sei metri oltre la linea dei merli. Si tratta delle medesime otto torri che si contano sulle mura circolari del castello di Cerreto disegnato da Leonardo nella famosa veduta a volo d’uccello della collezione del castello di Windsor. Oggi quelle torri non esistono più.
Il borgo di San Zio ha origini antichissime. Il nome deriva dall’agionimo San Senzio con cui era conosciuto il piccolo villaggio che già nell’Alto Medioevo dipendeva dall’antica pieve di Cerreto. Questa piccola località, posta sulle colline che si affacciano su Cerreto Guidi presenta ancora oggi il paesaggio della campagna poderale che doveva avere anche al tempo di Leonardo. Su queste dolci colline ancora ricche di vigneti il padre di Leonardo dichiarava di possedere case e terre nelle località a Riminutoli e in Creti. Un secolo dopo, al tempo in cui veniva progettata la villa medicea di Cerreto, le terre e i casali di San Zio furono acquistati in quantità dal Granduca Cosimo I.
La villa medicea di Cerreto Guidi nasce, per volere di Cosimo I, come luogo di villeggiatura della famiglia granducale da cui erano solite partire le battute di caccia nelle selve del Montalbano e nelle colline di Greti, fino ai bordi del padule. Gli spazi del museo, dove si trova esposta, fra le altre, un’importante collezione di armi da caccia, ospiteranno la mostra dal titolo “Il volo tra Pisanello e Leonardo da Vinci”. Il percorso passa attraverso le immagini di trattati sulla falconeria medievale e gli studi naturalistici di Pisanello fino a giungere alle osservazioni di Leonardo sul volo, tema al centro del suo famoso Codice sul Volo degli Uccelli, in mostra in versione facsimilare.