Il borgo di Vinci è stato il luogo in cui ha vissuto Leonardo durante gli anni della sua infanzia e della prima giovinezza. Qui si trovavano la casa del nonno Antonio e del padre, il notaio Ser Piero da Vinci. Nel borgo, sotto la mole della rocca dei Conti Guidi, la famiglia di Leonardo aveva avuto in gestione il mulino pubblico alimentato dalle acque del rio castellano. Di fianco al mulino si trovava un edificio che venne preso in affitto dal più giovane dei fratelli di Leonardo, Giovanni, e trasformato in “osteria e beccheria”. Il punto di ristoro del borgo serviva soprattutto coloro che transitavano da Vinci per salire verso i valichi del Montalbano. Per far funzionare in particolare la beccheria, l’esercizio di macellazione e vendita della carne, era necessaria la vicinanza di un corso d’acqua, ma i da Vinci potevano utilizzare per questo scopo il canale del vicino mulino comunale che avevano in gestione. Alcuni investimenti della famiglia da Vinci sulle attività di ristoro legate al transito lungo la strada del Montalbano erano già stati avviati dal padre di Leonardo verso la fine del Quattrocento e riguardavano la proprietà di Anchiano. Fra le case del poderetto che egli aveva acquistato qualche anno prima in Anchiano, una era in rovina mentre la seconda, una “chasa da oste”, era in via di ristrutturazione. Si tratta degli edifici acquistati dai da Vinci nel 1482, oggi conosciuti come Casa Natale di Leonardo, che funzionavano già da tempo come luogo di sosta. È qui, infatti, che anni prima il nonno di Leonardo fu costretto ad interrompere una partita a tavola reale, un vero e proprio gioco “da osteria”, per scrivere un contratto. All’atto sono presenti anche due messi della Repubblica di Firenze di passaggio che si erano fermati presso l’osteria di Anchiano, lungo la strada per i valichi del Montalbano. Dal crinale era possibile, infatti, scendere verso Bacchereto, il piccolo borgo che Leonardo doveva aver frequentato in gioventù e dove si trovava la famiglia della nonna paterna.