La prima carta che cita Vitolini è un documento pistoiese del 1132, il famoso memoriale del vescovo Ildebrando, che rammenta, fra i debitori del vescovado, anche un presbiter de Vitulini, certamente un chierico della chiesa locale. La piccola comunità di Vitolini raccolta attorno alla chiesa di San Pietro dipendeva spiritualmente dalla pieve di Sant’Ansano in Greti, una delle pievi pistoiesi più distali della diocesi di questa città. La dipendenza di Vitolini da Pistoia, che risale dunque al tempo del legame con il vescovado di San Zeno, si mantenne anche nel secolo successivo quando Vitolini compare nell’elenco dei comuni rurali del districtus pistoiese. Nel Liber Censuum, la raccolta dei primi documenti del comune di Pistoia, vengono descritti diversi percorsi con i quali era possibile andare da Pistoia a Vitorinum. Si apprende infatti che in quell’anno, il 1224, una eccezionale ondata di precipitazioni aveva reso impraticabile la via più breve, quella di Casalguidi per il passo di San Baronto, costringendo i messi comunali ad aggirare la pianura salendo da Serravalle per seguire la strada di mezzacosta del versante meridionale del Montalbano fino a Faltognano e poi a Vitolini. Alla fine del Duecento a Vitolini era prevista la presenza di un podestà, come si legge negli statuti pistoiesi del 1284. Anche Vittorino viene elencato fra i comuni rurali in cui la città doveva inviare l’ufficiale che doveva svolgere funzioni di carattere giurisdizionale, amministrativo e militare (polizia locale). La grande campana della chiesa di Vitolini che reca la data del 1285 è una magnifica memoria della storia più antica di questo borgo del Montalbano. Le campane civiche erano al tempo strumento che regolava la vita civile delle comunità rurali e simbolo stesso dell’identità locale. Sul bel manufatto in bronzo si leggono in caratteri gotici anche i nomi dei suoi artefici, Berardo magister Joannes de Pistorio, artigiani pistoiesi. Recenti studi di settore sulle iscrizioni campanarie due-trecentesche sembrano dimostrare che gli artigiani attivi in loco alla produzione di campane destinate alle comunità rurali provenissero generalmente dalla città, come quelli di Vitolini. È suggestivo il fatto che la campana di Vitolini sia stata realizzata da magistri campanari di Pistoia solo un anno dopo l’istituzione del podestà pistoiese a Vitolini prescritta negli statuti duecenteschi di quella città.