Le antiche località di Limite e della Castellina formano oggi un’unica frazione, parte del comune di Capraia e Limite. La storia di questi insediamenti risale all’Alto Medioevo quando in prossimità della riva destra del primo grande meandro del fiume Arno a valle della Gonfolina erano concentrati gli interessi di famiglie aristocratiche di origine pistoiese e del vescovo stesso di quella città. Nella carta leonardiana della collezione del Castello di Windsor RL 12685 che rappresenta questa parte dell’Arno Leonardo riporta presso uno dei meandri, poco sopra Capraia, un centro turrito contrassegnato dal toponimo castellina mentre non vi è traccia della comunità di Limite, che al tempo era addensata attorno alla chiesa di San Lorenzo.
La particolare conformazione dell’Arno nel tratto limitese fu certamente determinante nello sviluppo delle attività legate alla costruzione delle imbarcazioni fluviali. Il fiume, infatti, in quel punto si piegava formando un doppio meandro, il primo dei quali, in corrispondenza della riva di Limite, si allargava in uno specchio d’acqua unico nel suo genere dove le correnti erano pressoché nulle. Questo bacino naturale lungo fiume era perfetto per l’impianto di attività che oggi chiameremmo “cantieristiche”. Il doppio meandro dell’Arno a Limite si vede in molte delle carte della Valle dell’Arno disegnate da Leonardo per il famoso progetto del canale navigabile da Firenze a Pisa come ad esempio il bifoglio Madrid II, 22v-23r o la famosa veduta a volo d’uccello della collezione Windsor Castle (RL 12685). Le numerose immagini leonardiane delle anse del fiume fra Limite e Pontorme precedono di poco le operazioni di rettifica che hanno cancellato il secondo meandro. All’interno del relitto di quella profonda curva del fiume, il paleomeandro ricordato dal toponimo Arnovecchio, si trova oggi un’oasi naturalistica curata dal Centro di Ricerca Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio dove si possono osservare flora e fauna tipici delle aree umide palustri.
Nel 1981, nei pressi di Empoli, è stato rinvenuto il relitto di un navicello per la navigazione del fiume del tutto simile a quello disegnato da Leonardo in una delle carte del Codice Atlantico (f. 27r).