La prima versione ufficiale della nascita di Leonardo ad Anchiano si trova scritta nel famoso Dizionario geografico di Emanuele Repetti (1843-45) avallando quanto appreso dal proprietario della casa di allora, il conte da Bagnano-Masetti. Ma è solo con la metà del ‘900, in occasione dei lavori di recupero dell’immobile, che si hanno le prime vere ricerche d’archivio di Renzo Cianchi, il primo bibliotecario della Leonardiana. Allo studioso vinciano si devono innanzitutto le informazioni che consentono l’identificazione del rustico di Anchiano con la “casa da lavoratore e da signore” presente nel patrimonio familiare dei da Vinci all’incirca dal 1482. Fu acquistata da Ser Piero, il padre di Leonardo, per trasformarla probabilmente in luogo di sosta per chi avesse preso la strada che da Vinci conduceva ai valichi del Montalbano. Nelle disposizioni testamentarie del 1506 che seguirono la morte di Ser Piero da Vinci, avvenuta nel 1504, il “poderetto” di Anchiano è composto da una casa in rovina e “una chasa da oste principiata”, cioè appena cominciata: il progetto sembra quello di un’osteria posta strategicamente lungo la strada per il Montalbano. Seguendo i passaggi di proprietà risulta chiaro però che la casa di Anchiano rimase per lungo tempo al ramo familiare dei discendenti di Guglielmo da Vinci, uno dei due fratelli di Leonardo. Nella casa di Anchiano Guglielmo abitò fino alla morte. È lì che nel 1542 fece testamento indicando nella chiesa di Santa Lucia a Paterno il luogo della sua sepoltura. La casa di Anchiano rimase alla discendenza di Guglielmo fino alla seconda generazione: uno dei nipoti cedette infatti l’intero podere che andò ad ingrossare la tenuta granducale. Infine nel 1645 la proprietà venne venduta alla famiglia del conte da Bagnano-Masetti, la stessa famiglia di colui che fornì al Repetti la versione ottocentesca relativa alla nascita di Leonardo ad Anchiano. La serie non estesa dei passaggi di proprietà della casa che separano il testamento di Guglielmo da Vinci dall’atto di acquisto dei conti da Bagnano-Masetti, così ben documentata dal Cianchi, rende chiara l’origine della tradizione locale e ne spiega la forza. Una tradizione, quella della nascita di Leonardo ad Anchiano, prima familiare e poi locale, che si affianca ad elementi indiziari certo non risolutivi ma sicuramente importanti, come ad esempio la recente analisi dei nomi dei testimoni del battesimo di Leonardo. Diversi nomi di padrini e madrine presenti al battesimo di Leonardo, come riporta la memoria redatta dal nonno Antonio, coincidono con i nomi tratti dall’elenco dei parrocchiani del popolo di Santa Lucia a Paterno, secondo quanto rivela un documento del 1440 recentemente tornato alla luce. I personaggi che presenziarono al battesimo di Leonardo, dunque, abitavano i dintorni della casa di Anchiano, anch’essa, come detto, parte del popolo di Santa Lucia a Paterno.