La famiglia di Leonardo possedeva nel Quattrocento diverse case e poderi posti sulle colline attorno al castello di Vinci. I nomi di questi luoghi campestri si sono conservati per secoli tanto che oggi possiamo ricostruire la mappa delle possessioni dei da Vinci nelle campagne vinciane. Al tempo di Leonardo quelle terre erano identificate con il nome delle parrocchie, le chiese di campagna punto di riferimento della popolazione rurale. Quelle chiese in realtà esistevano da molto tempo e tutte appartenevano, nel Medioevo, ai conti Guidi, i signori del castello di Vinci. Anzi, facevano parte di un territorio che coincideva letteralmente con l’antico distretto castellano. Alcune di queste chiese, come San Bartolomeo a Streda, San Zio e San Pantaleo – la parrocchia della mamma di Leonardo – esistono ancora. Altre, come Santa Lucia a Paterno, non esistono più. Altre ancora, come la chiesa di San Lorenzo in Arniano, si trovano allo stato di rudere ma ancora segnano il paesaggio delle campagne vinciane ed appartenevano alla memoria di Leonardo. Osservando i corsi d’acqua proprio delle valli di Paterno e di Arniano, un tempo terre dei conti Guidi, Leonardo progettò un sistema per creare un invaso artificiale da utilizzare per azionare macchine idrauliche. Su queste colline Leonardo ideò l’unico progetto pensato per la sua terra natia, che si conserva in tre famose carte leonardiane.