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Statua di Giotto, Loggiato degli Uffizi

Giotto di Bondone, pittore, architetto e scultore, nacque nel Mugello, a Vicchio, probabilmente nel 1267. Fu portatore di un radicale rinnovamento nel linguaggio figurativo del suo tempo, un nuovo modo di fare arte che si diffuse in tutta la Penisola, da Padova a Roma, da Milano a Napoli, da Rimini ad Assisi. A Firenze, nel 1334 fu magister dell’Opera di Santa Reparata e architetto delle mura fortificate: in città, fra le opere e le architetture a lui riferibili, si possono ammirare il Campanile del Duomo, il ciclo di affreschi in Santa Croce e la Madonna in gloria degli Uffizi. Leonardo lo ricorda con ammirazione attorno al 1490 nel Codice Atlantico, indicandolo come colui che aveva fatto risorgere la pittura dalla decadenza e dall’imitazione. Giotto, infatti, essendo “volto dalla natura a simile arte” cominciò a dipingere “in tal modo che questo molto avanzò non che i maestri della sua età, ma tutti quelli di molti secoli passati; dopo questo l’arte ricadde, perché tutti imitavano le fatte pitture”.

A cura di
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato
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