«Passando ditto Lionardo [...] da Santa Trinita, dalla pancaccia degli Spini, dove era una ragunata d’huomini da bene et dove si disputava un passo di Dante, chiamaron detto Lionardo, dicendogli che dichiarassi loro quel passo; et a caso appunto passò di quivi Michele Agnolo, et chiamato da uno di loro rispose Lionardo: ‘Michele Agnolo ve lo dichiarerà egli’. Di che, parendo a Michele Agnolo l’havessi detto per sbeffarlo, con ira gli rispose: ‘Dichiaralo pur tu che facesti uno disegno di uno cavallo per gittarlo in bronzo e non lo potesti gittare et per vergogna lo lasciasti stare’. Et detto questo, voltò loro le rene et andò via. Dove rimase Lionardo che per le dette parole diventò rosso [...] e ancora Michele Agnolo, volendo mordere Lionardo, li disse: ‘Et che t’era creduto da que’ caponi de’ milanesi?’ ».
Così l’Anonimo Gaddiano ricorda l’alterco fra Leonardo e Michelangelo, che avvenne davanti a Palazzo Spini, tra la piazza e il ponte Santa Trinita. Questo edificio fu poi acquistato nel XVII secolo dal marchese Feroni (di una famiglia originaria di Vinci) ed è oggi sede del Museo Ferragamo.