Il Mugnone è uno dei più importanti corsi d’acqua che attraversano la piana fiorentina e il suo corso ha seguito l’evoluzione e l’ingrandimento della città nel tempo. Il Torrente nasce nei pressi di Pratolino e dell’omonimo parco, per poi raggiungere, attraverso strette valli e ambienti affascinanti, la piana fiorentina.
In età romana il Mugnone costeggiava le mura cittadine verso occidente, assumendo così anche un ruolo difensivo che mantenne pure nel corso del Medioevo quando il suo tracciato fu modificato con l’aumentare della dimensione della città e la conseguente costruzione di nuove cerchie murarie. Nel 1330, all’altezza della Chiesa di S. Marco Vecchio, il Mugnone venne deviato per fare da fosso difensivo per una parte delle mura cittadine lungo un percorso che partiva da Porta a Pinti, Porta San Gallo e Porta a Faenza e da lì si immetteva in Arno.
Nel 1529, in occasione dell’assedio di Firenze, il corso del Mugnone fu orientato da Porta a Pinti verso Porta alla Croce ma ben presto ritornò sul tracciato precedente. Con la successiva costruzione della Fortezza di S. Giovanni Battista (o da Basso) il fosso venne ulteriormente deviato verso San Donato dove si gettava nel fiume Rifredi (ora Terzolle).
Nello stesso periodo il fosso Macinante (o Gora bandita o Fosso bandito) fu fatto passare sotto il Mugnone con una botte idraulica ancora oggi funzionante.
La confluenza del Mugnone con l'Arno è segnata anche dal monumento all’Indiano in fondo al parco delle Cascine; Leonardo fece un'acuta osservazione sull’incontro fra i due fiumi: “Quanto più acuto è l’angolo che s’interpone congiunzion del fiume minore col fiume maggiore, tanto si manterrà più diritto esso fiume maggiore” (Codice Leicester c. 18v).