Il Bargello, oggi sede del Museo Nazionale, era il Palazzo del Podestà al tempo di Leonardo. Suo padre Ser Piero vi esercitava la professione di notaio e aveva uno studio di fronte al palazzo.
E' lo stesso Leonardo a ricordare la morte del padre in un foglio del Codice Arundel (272r). La brevità della notazione e, soprattutto, la sua posizione in mezzo a calcoli, figure geometriche e un tracciato con misurazioni idrografiche ha indotto molti a sottolineare l'apparente freddezza con cui Leonardo sembrerebbe registrare la scomparsa del padre; secondo altri, invece, Leonardo tradirebbe una profonda emozione nel ripetere l’ora della morte «Addi 9 di luglio 1504 in mercoledì a ore 7 morì ser Piero da Vinci, notaio al palagio del podestà. Mio padre a ore 7 era d’età d’anni 80, lasciò 10 figlioli maschi e 2 femmine».
In un disegno che si conserva a Bayonne, nel Musée Bonnat, Leonardo rappresentò un noto episodio della Firenze del suo tempo. In questo documento, conosciuto come "L’impiccato", troviamo raffigurata l’esecuzione di Bernardo di Bandino Baroncelli, uno dei membri della congiura dei Pazzi che, dopo il fallito tentativo di uccidere Lorenzo, fuggì a Costantinopoli. Catturato dai turchi fu riconsegnato a Lorenzo de’ Medici e quindi giustiziato il 29 dicembre 1479 nel Palazzo del Podestà ed "esposto" in Piazza della Signoria. Leonardo eseguì il disegno annotando anche "diligentemente" le vesti del condannato: «Berettino di tulle, farsetto di raso nero […]».