"Sardigna"
Prima di Leonardo era considerata un’"Isola d’Arno". Ma nella Carta della Catena, databile 1472, la "Sardigna" è raffigurata in un’area di terreno triangolare, delimitata principalmente dall’Arno, poi dal corso antico del Mugnone, ma anche dalle mura della città (nel tratto corrispondente al Prato d’Ognissanti, tra la Porticciola del Prato sull’Arno e la torre d’angolo prossima al ponte sul Mugnone). Qui venivano abbandonate le carcasse di animali ed erano state pure costruite delle gualchiere. Leonardo la menziona, oltre che nei fogli RL 12678 e RL 12677 di Windsor, nel Ms. L e nel Codice Atlantico.
Attualmente è la zona tra Lungarno Vespucci, via Curtatone e borgo Ognissanti.
Mugnone
Al tempo di Leonardo, il corso del Mugnone era già stato spostato verso valle: passava davanti alla Porta al Prato sul retro dell’attuale Fortezza da Basso e confluiva in Arno sulla riva destra, nell’attuale Lungarno Vespucci (tra ponte alla Vittoria e il Teatro Comunale), a una distanza dal mastio angolare delle mura che Leonardo calcola di 410 braccia.
Leonardo lo studia nelle carte di Windsor, nel Codice Leicester e in diversi fogli del Codice Arundel, per esempio nel 29v: «Sasso saldo di Mugnone cavato for de dall’acqua in forma di vasi, pare opera manuale tanto è a punto».
Il Mugnone confluisce oggi in Arno molto più a valle, al ponte all’Indiano (dove finiscono le Cascine).
Isola di Legnaia
Tra la confluenza antica del Mugnone e del Rifredi in Arno, Leonardo descrive, nella carta RL 12678 di Windsor, un’«isola lunga bracci 1600 e larga bracci 700, e l’acqua che la spicha di Legnaia è lunga bracci 2300». È la zona dell’attuale quartiere dell’Isolotto, prossimo a Legnaia, sulla riva sinistra dell’Arno.
Ponte alle Mosse
Leonardo indica espressamente il Ponte alle Mosse sul "fiume Rifredi" (dove invece passa attualmente il torrente Mugnone, dopo aver incorporato le acque del Rifredi, oggi detto Terzolle, mentre Rifredi è il nome del quartiere) nella carta RL 12678 di Windsor. E lo cita in maniera incompleta nel foglio 149r del Codice Arundel.
Ponte alle Mosse si trova ora in piazza Puccini, all’incrocio tra via di Ponte alle Mosse, via Baracca, via Francesco Redi e via delle Cascine.
"Rifredi" (Terzolle)
Quello che Leonardo indica come "Rifredi" era in antico il Rivus Frigidus (rio Freddo). È oggi denominato Terzolle e già Leonardo lo indica come "Terzolle" nel foglio 23r del Codice di Madrid II, in una delle carte d’insieme per il progetto del Canale d’Arno attraverso Prato - Pistoia.
Attualmente si tratta di un affluente di destra del Mugnone, nel quale confluisce al Ponte di San Donato. Al tempo di Leonardo, il "Rifredi" seguiva l’attuale via delle Cascine, confluendo direttamente in Arno nella zona del Prato del Quercione - piazzale Kennedy.
Leonardo lo studia nella carta RL 12678 di Windsor, nel foglio 271r del Codice Arundel («Quando Rifredi si scontra con Arno lento, esso Arno alza il suo fondo e Rifredi corrente lo consuma e fa subito profondità») e nel Codice Leicester (15A-15r).
"Isola M"
Leonardo descrive in RL 12678 di Windsor «l’isola M staiora 825, che a 10 fiorini lo staio vale fiorini 8250 […]», e ne indica le dimensioni del renaio: «1300 bracci è qui largo il renaio colle 2 larghezze de’ rami d’Arno». Si tratta della zona verso valle delle attuali Cascine, dove fra l’altro, nel 1325, Castruccio Castracani oltraggiò Firenze facendo correre un palio di meretrici.
"Casa di ser Amanzo"
Sulle rive dell’"Isola M" e al termine di quella che è disegnata in RL 12677 di Windsor come "strada vecchia" (con inizio a Peretola), Leonardo indica la "casa di ser Amanzo": potrebbe trattarsi della "casa dell’isola" menzionata nel foglio 272v del Codice Arundel.
Peretola
Leonardo la indica al termine del tratto della "strada vecchia" che, iniziando dalla "casa di ser Amanzo" attraversava l’"isola M". L’abitato di Peretola era infatti situato sull’antica strada "postale" che conduceva a Poggio a Caiano, Pistoia e Lucca (e quindi da Poggio a Caiano a Vinci).
La prioria di Santa Maria a Peretola era unita, con suoi molti possedimenti, all’Ospedale di Santa Maria Nuova.
Attualmente vi si trova l’aeroporto di Firenze, intitolato ad Amerigo Vespucci, la cui famiglia era originaria di Peretola.