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Museo Civico di Paleontologia di Empoli

Un museo scientifico come il Museo Paleontologico di Empoli offre molteplici spunti di conoscenza del nostro pianeta attraverso collezioni di fossili, ricostruzioni e strumenti didattici, ed uno sguardo più ravvicinato all’area Toscana e al Valdarno. Il percorso museale si articola in cinque sale. La sala “Scienze della Terra” è dedicata alla disciplina paleontologica, ovvero cosa sono i fossili e come lavora il paleontologo. Dopo la sala delle “Ere Geologiche” che ripercorre le tappe principali della formazione della vita sulle terre emerse, la sala del “Pliocene Toscano” dedica uno spazio al tempo in cui questo settore del Valdarno era occupato interamente dalle acque marine. La sala dell’“Evoluzione dell’Uomo” illustra i cambiamenti climatici e ambientali delle ultime ere geologiche e la comparsa dell’uomo. Un impressionante diorama a grandezza naturale raffigura la lotta fra due dinosauri.

Nella sala del Pliocene Toscano sono presentati importanti collezioni di Molluschi pliocenici provenienti da varie località fossilifere. Fra queste località c’è anche la ex cava di argilla di Spicchio sull’Arno. I fossili di Spicchio conservati nella collezione del museo sono i medesimi che osservava Leonardo nel cosiddetto “taglio di Collegonzi”, una sezione geologica esposta che si trovava nei pressi di Spicchio e che Leonardo descrive in diversi passi del Codice Leicester. Leonardo aveva osservato, infatti, i diversi strati delle formazioni geologiche del Valdarno, riconoscendovi ciò che restava dell’azione del mare pliocenico su quelle che al tempo erano le sue antiche sponde. Riconosce, in particolare, la successione di strati geologici di diversa composizione, dai più grossolani ai più fini: la “ghiara minuta”, la “rena” e infine il “fango”, il più sottile e leggero che un tempo formava il fondo del mare pliocenico. L’innalzamento del fondo del mare e poi il suo prosciugamento avevano dato origine, per Leonardo, a quella formazione particolare composta da strati alternati di fango azzurrognolo e “nichi”, le conchiglie fossili che aveva osservato e trovato in gran quantità nella zona di Spicchio. La ricostruzione della Stratigrafia geologica del Medio Valdarno che si trova esposta nella “Sala del Pliocene Toscano” evoca le descrizioni degli strati di ghiare, rene e fanghi ricchi di fossili marini degli studi leonardiani di geologia e paleontologia del Codice Leicester.
A cura di
Silvia Leporatti
Galleria fotografica
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