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Leonardo a Piombino

Leonardo a Piombino

Leonardo si recò a Piombino nel 1502, come ingegnere militare di Cesare Borgia, e nel 1504, per Jacopo IV Appiani. Tra tanti suoi disegni e progetti, si evidenziano quelli relativi alla Cittadella, al Rivellino della Porta a Terra, alle mura, a bastioni, a una fortezza quadrangolare e torre, strade coperte, al porto e alla Rocchetta nella Piazzarella (oggi Piazza G. Bovio). Di essi soltanto due furono probabilmente realizzati nel primo Cinquecento: le mura e le fortificazioni a difesa del fronte di terra della Cittadella (residenza dei Signori), e l’inizio della costruzione di una delle due torri per la difesa del Castello a Est e della Cittadella a Ovest.

  • La storia di Piombino è lunga e piena di avvenimenti: sorta sulle ceneri dell’antica civiltà etrusca, la città ha attraversato i secoli medievali e del Rinascimento fino a costituirsi in Principato, forma nella quale è poi giunta a unirsi al Granducato di Toscana nel 1815. Leonardo fu a Piombino in due occasioni: nella prima per conto di Cesare Borgia si occupò del territorio, mentre nella seconda si dedicò a studi urbanistici su richiesta di Firenze.

  • Le mura urbane furono uno dei principali motivi di interesse di Leonardo per Piombino: se nel primo soggiorno in riva al Tirreno si era dedicato soprattutto alla bonifica delle paludi e ai temi della viabilità, nel secondo si dedicò espressamente allo studio del sistema difensivo della città, per il quale propose alcuni importanti interventi.

  • Nella sua seconda visita a Piombino, Leonardo ebbe modo di studiare con attenzione il castello cittadino, oggi inglobato nella fortezza, spingendosi a ipotizzare alcuni interventi architettonici. Il complesso monumentale, oggi riconvertito a sede museale ed espositiva, ha avuto nel suo lungo passato molte destinazioni d’uso, tra cui quella di carcere per circa un secolo dalla metà dell’Ottocento.

  • Leonardo ebbe modo di studiare il porticciolo nella sua seconda visita a Piombino, nel 1504: agli occhi del Vinci apparve come un chiaro punto debole nell’assetto difensivo costiero, tanto che l’artista si spinse a immaginare e raffigurare un bastione fortificato da erigersi nello stesso luogo.